Risonanza magnetica articolare
L’esame RM Articolare (Risonanza Magnetica Articolare) permette di individuare lesioni di muscoli, tendini e strutture scheletriche.
Cos'è?
La risonanza magnetica (RM) o risonanza magnetica nucleare (RMN) è una tecnica di imaging medico utilizzata in radiologia che, grazie all’utilizzo di campi magnetici, fornisce immagini tridimensionali.
Messa a punto nel 1978, ha subito nel tempo numerosi miglioramenti che l’hanno resa oggi uno degli esami più affidabili e diffusi utilizzata per la diagnosi di numerose patologie.
La risonanza magnetica fornisce immagini tridimensionali chiare e dettagliate dei cosiddetti tessuti molli (nervi, muscoli, legamenti, adipe, vasi sanguigni ecc.) e dei cosiddetti tessuti duri (ossa e cartilagini); ciò la rende un test di assoluta rilevanza in numerosi campi della medicina: dalla traumatologia all’oncologia, passando per l’ortopedia, la gastroenterologia, la cardiologia ecc.
I vantaggi
I vantaggi della risonanza magnetica derivano dal fatto che:
- la risonanza magnetica permette di indagare una vasta tipologia di condizioni patologiche in quanto permette di visualizzare, oltre alle ossa e alle articolazioni, anche gli organi interni
- il paziente non è esposto a nessun tipo di radiazioni ionizzanti, per questo l’esame è adatto ad essere ripetuto nel corso del tempo per analizzare l’evoluzione della patologia.
Cosa osserva
La risonanza magnetica produce, con l’ausilio di un magnete, una serie di campi magnetici che influiscono sugli atomi di idrogeno presenti nelle cellule, i quali (semplificando) emettono un’energia che viene rilevata dal macchinario: l’informazione viene poi trasmessa al computer che la decodifica e genera le immagini tridimensionali.
Grazie all’utilizzo dei campi magnetici è possibile osservare:
- i tessuti molli, come muscoli, nervi e legamenti
- i tessuti duri, ovvero ossa e cartilagini
Nello specifico, ci permette di osservare:
- l'apparato muscolo-scheletrico
- l'apparato intestinale
- il sistema circolatorio
- il sistema nervoso
Controindicazioni
In linea generale la risonanza magnetica non comporta controindicazioni grazie all’assenza di emissioni di radiazioni ionizzanti.
Tuttavia, essa è controindicata nei confronti di:
- paziente portatori di pacemaker e neurostimolatori in quanto il metallo disturba i campi magnetici
- pazienti con gravi problemi di claustrofobia
- pazienti il cui peso supera i 140 kg in quanto non supportati dal macchinario
Per le donne in stato di gravidanza:
- è sconsigliato nelle prime 12 settimane
- è controindicato quando è presente un mezzo di contrasto durante tutta la gravidanza